Regni sovrana nel mio pensiero vagante,
Sei nascosta furtiva dentro ai miei ricordi imbellettati di incerti sorrisi,
Sei la parola che non riesco a dire,
un veleno che si insinua nel sangue,
centrifugata insieme ai ricordi più accesi,
Sei testimone del mio vagare nella trasformazione del mondo e della materia.
Sei nascosta dentro lo sguardo di un uomo che non allunga la mano nel timore di perderla.
Governi sovrana nella ricerca spasmodica della mia solitudine,
ti nutri dei suoi spazi vitali,
dei suoi silenzi assordanti,
di un respiro controllato,
di un veleno necessario.
Sei il presente di un momento di fuggevole serenità,
secondina di sonno inquieti e di ansie ingiustificate.
Sei la mia amica nemica,
testimone scomoda degli anni vissuti e di quelli che verranno.
Sei la mia coinquilina silente,
il mio cuore senza battito.
Sei quest’onda che muore sulla battigia di una notte infinita.
Di Stefania Bonomi